martedì 15 luglio 2008

IL FRANCESE DEI CANADESI


Qualcuno di noi ricorda Jack Kerouac, il mitico autore di "On the Road"( Sulla Strada), quello che chiamava sua mamma Mamère e che lei vezzeggiava col nomignolo di T-Jean ovvero Petit Jean.
Che lingua si parlava nella Little Canada di Lowell nel Massachussetts negli Anni Trenta? Il Joual, Era il francese della classe operaia del Quebec emigrata, ma pur sempre la lingua con cui si sono identificati molti artisti. Niente francese puro, come pure quello parlato in Quebec e magari nel New Brunswick o nelle province marittime, poco comprensibile ai Francesi stessi.

Quindi, anche se il Quebec ha il francese come sola lingua ufficiale val la pensa di osservare le varianti linguistiche, che raccontano la storia di un popolo, partito con una propria matrice linguistica dal nord della Francia, che ha avuto contatti con i nativi, gli inglesi e con i nuovi migranti dei giorni nostri.

Le differenze sono notevoli. Un esempio è dato dall'abitudine di pronunciare una s dopo la t, e una z dopo la d, davanti a certe vocali come la i o la u.
petit
diventa petsit
têtu diventa têtsu
lundi diventa lundzi
dur diventa dzur

Oppure il classico Quelle heure est-il diventato Y’est quelle heure? Nessun problema, esistono gli orologi e a Montreal si parla anche inglese.

In Canada "tu" è usato più spesso del "vous" rispetto a quanto accade in Europa, in tutti i tipi di rapporto. Non parliamo poi degli arcaismi modernizzati tipo “char” (carro) che adesso indica l’automobile.

L’elenco è infinito perché la lingua francese è vivante, soprattutto in campo artistico. Basta pensare all’influenza del teatro e della canzone…. Oppure ai neologismi di forte impatto internazionale come courriel da courrier, posta, e electronique, elettronica, spesso preferito anche in Europa alla parola coniata in Francia "mél", contrazione di message electronique.

Bel compito per le vacanze in Canada.

Nessun commento: