martedì 23 aprile 2013

SANT’ANTONIO COMPIE CENT’ANNI A OTTAWA




La Chiesa di Sant’Antonio verrà festeggiata con numerose manifestazioni durante tutto il 2013 in quanto ricorre il centesimo anno della sua presenza nella città di Ottawa. L’intera comunità Italo-Canadese della città di  Ottawa-Gatineau si raccoglierà attorno a questo importante monumento di fede religiosa nonché fulcro dell’aggregazione sociale e culturale degli emigranti italiani attraverso gli anni, un punto di riferimento fondamentale per chi arrivava dall’Italia in cerca di lavoro.
Il sito della Parrocchia (in inglese ed in italiano) racconta con semplicità la storia centenaria della Chiesa http://www.stanthonysottawa.org/stanthonyschurch/History.html:

 

Breve storia della chiesa S. Antonio (Italian version)
Durante il periodo pasquale del 1908, nel corso delle confessioni degli italiani, il Rev. Fortunato si era reso conto della scarsa conoscenza del catechismo, quando incontrò un giovane di 17 anni, Domenico Nasso, che gli chiese:"Padre, se il giorno di Pasqua porto qui quindici uomini, è disposto a predicare per noi?”                                    
Da questa inchiesta, appoggiata da Padre Sebastiano, superiore del Monastero di Ottawa, e approvata dall'Arcivescovo, nacque la nuova Missione, nella quale, la sera di Pasqua, 150 italiani furono presenti alle funzioni religiose: il 19 Aprile 1908 fu veramente il giorno della Resurrezione italiana di Ottawa. Dopo questo modesto inizio, si fece strada l'idea di costruire una piccola cappella nella chiesa della via Murray.
Tuttavia il progetto fu abbandonato in favore di un'ubicazione più vicina di Gladstone - Via Marconi (un tempo, Pine St.) dove sorse una costruzione piuttosto primitiva.
La chiesa fu affidata all'ordine dei Padri Serviti e alla guida pastorale del Rev. A. Prosperi, venuto da Chicago.
Ma del 1917, proprio durante la settimana della Passione, scoppiò un incendio che causò danni di circa tre mila dollari.
Fu allora deciso di ingrandire la chiesa, e l'opera di restauro fu affidata al prof. Guido Nincheri, pittore ed architetto, il quale suggerì che fossero effettuati i lavori di scavo del sotto suolo.
(Nota del blogger: di Guido Ninchieri – definito il Michelangelo del Nord America – abbiamo parlato in http://turismoincanada.blogspot.it/2011/05/il-michelangelo-del-nordamerica.html) .
Ciò fu l'opera degli italiani, che, dopo la loro giornata stessa di duro lavoro, si recarono sul posto per offrire alla loro chiesa altre ore di fatica al lume delle lampade a gas.
E, finalmente, il novembre del 1925 vide l'inaugurazione della chiesa tutta rinnovata.
Nel 1929, un nuovo incendio devastò la costruzione. Ma la fede degli italiani fu più forte che l'elemento distruttore e tutto l'interno della chiesa fu ricostruito e rinforzato con acciaio e cemento.  
Attraverso gli anni, la chiesa divenne sempre più fiorente, grazie a molte attività per la raccolta di fondi. Gran parte della forza spirituale ed economica della chiesa è dovuta alla vasta rete delle associazioni che operano in favore della Parrocchia:
I Figli d'Italia, L'Ordine dei Terziari, Gli Uscieri, L'Azione Cattolica, La CYO, Le Figlie di Maria L'Addolorata, La S. Vincenzo di Paolo, Il Coro, La Società dell'Altare, La Legione di Maria, I Servitori dell'Altare, I Club Sportivi, I Boy Scouts, I Giovani '84, Le Dame Ausiliarie, Il Consiglio Parrocchiale.
Durante gli anni '30 e '40, Padre Stefano Cheli e il suo gregge ebbero cura della chiesa, nonostante i tempi difficili della depressione e del conflitto mondiale, e riuscirono ad eliminare i debiti ed arricchire la chiesa di un bellissimo altare di marmo bianco, proveniente dall'Italia, e di affreschi opera del prof. Nincheri.Dopo la nuova ondata di immigrazione alla fine della seconda guerra mondiale, la parrocchia fu affidata ad un nuovo sacerdote, il Rev. Girolamo Ferraro.
Nel 1960 fu eretto il nuovo campanile e nel 1966 la facciata della chiesa fu modificata  ed une nuova sala parrocchiale fu costruita all'angolo di Booth e Balsam.  Fu eretto pure un convento per le Suore dell'Addolorata Serve di Maria giunte dall'Italia per servire la comunità italiana di Ottawa.
Non c'è alcun dubbio che il punto focale, il vero cuore della comunità italiana fu ed ancora rimane la bella chiesa di S. Antonio.
  


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